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GIOVINEZZA

L’olandesissima Margareta Zelle fin da piccola si contraddistingue per la sua aria esotica, dovuta a capelli mori, carnegione olivastra e sguardo caldo. Dopo un’infanzia agiata e serena, il padre è costretto a mandarla in istituti e da parenti qui e là per l’Olanda e in tutto questo girovagare Margareta ha una costante: il forte desiderio di conoscere la vita e di sete per l’ignoto.

MATRIMONIO

Un primo assaggio lo ha con le sue prime nozze con un capitano di istanza nell’isola di Java che le permette di trasferirsi su quell’isola da cui trarrà la sua sorte nel proseguo della vita. Infatti il suo matrimonio non regge al ritorno in Olanda dei coniugui e della loro figliola. Lui la lascia e lei su consiglio di amiche si trasferisce a Parigi.

INCONTRO CON GUIMET

Lì incontra Emile Guimet che assiste ad uno dei sui spettacoli in case private che tanto successo stanno ottenendo tra la Parigi bene e che lei ha imparato in quella terra lontana da cui lei dice di provenire e che riescie a impersonificare così bene.

Tra gli Europei che soggiornano in Ortiente ci sono quelli che guardano, ascoltano e imparano. E ci sono quelli che non osservano, non ascoltano e non imparano niente. Quelli che si ingegnano di imparare la lingua, raccolgono le leggende, studiano i costumi locali, penetrano nelle usanze, si fanno degli amici indigeni, si abbandonano completamente all’interno del paese in cui si trovano. E invece quelli che voglio trovare dappertutto la loro lingua, i loro mobili, i loro alimenti, guardano come inesistenti gli abitanti con cui vengono in contatto, chiudono la vista ai paesaggi, voltano le spalle ai dettagli locali e trovano completamente ridicolo tutto ciò che non sia loro stessi. Ebbene questi ultimi sono la stragrande maggiornaza.

Emile è un industriale con l’amore per i viaggi e il collezionismo d’arte orientale che non rimane indifferente al fascino magnetico di quella giovane donna che sle sta di fronte. La inviata a esibirsi (la prima volta nella storia) all’interno del suo museo tra statue e scenografie inneggianti all’esotico oriente. Emile le darà anche il nome con cui i più la ricordano, Mata Hari (“luce del mattino” in malese).

AL SOLDO DEI SERVIZI SEGRETI

La vita di Margareta è completamente cambiata ora si trova ad avere affinato le armi della seduzione e tanto ammalia gli uomini più importanti dell’epoca e tanto ammalia sè stessa, iniziando un gioco sottile, doppio, con l’animo del giocato d’azzardo, che la condurrà alla morte. Sia nel periodo precedente che durante la Prima Guerra Mondiale, Mata Hari è una spia sia per conto dei servizi segreti Tedeschi che Francesi.

LA CONDANNA A MORTE

Saranno proprio questi ultimi nel 1917 a condannarla alla fucilazione. Poincarè nei durissimi anni della Prima Guerra Mondiale è il Presidente della Repubblica. e l’unica speranza che le restava, il solo che avrebbe potuto pronunciarsi contro il crudele verdetto con cui il tribunale l’ha condannata.

Se solo Monsieur Poincarè mi concedesse la grazia, avrei ancora tanti anni da vivere, potrei riabbraciare i miei cari. Affronterò l’ennesima prova a testa alta ma questa prova in tutta sincerità vorrei non doverla affrontare. So bene quello che ho fatto, dopo aver stuzzicato le fantasie del demonio, ho flirtato addirittura con il fuoco e questa è la mia punizione. E’ giusta, inesorabile ma tuttavia sono umana e non voglio morire, non ancora.