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Riuso, riciclo, cambio destinazione d’uso è una filosofia di vita che permette di non saccheggiare il pianeta dalla sua non infinite risorse ma che nella nostra epoca dominata dall’usa e getta è stata dimenticata. Dal pane secco si ricavava la farina per le torte, con gli escrementi degli animali si concimavano i campi. Questi sono alcuni facili esempi di applicazione di questa filosofia ma non sempre la cosa è cosi immediata, ci vuole genio e inventiva.

Queste doti non mancavano di certo a una giovane donna di Perugia nata negli ultimi anni dell ‘800, Luisa Spagnoli, che insieme al marito e a due soci (tra cui Francesco Buitoni) è titolare di una pasticceria nella sua città (specialità confetti). All’inizio le cose lavorative vanno bene e soprattutto la domenica mattina quando le persone si recano a messa. Ma a causa di una crisi giunta nel 1909 la bottega inizia a fare fatica nel quadrare i conti. In una notte del 1909, Luisa ha l’intuizione di riutilizzare la tanta granella di nocciola, scarto della lavorazione dei vari dolci, per ricoprirla di cioccolato e farne 50 dolcetti che, seppur buoni al palato, non appagano la vista tanto che li chiama Cazzotti, stando alla loro forma bitorzoluta che ricordano tanti mani chiuse a pugno. Li mette in vetrina ma il prodotto non va, i clienti ne sono allontanati dall’aspetto e dal nome.

Uno degli altri soci, Francesco Buitoni non esita a chiamare come aiuto al figlio Giovanni, che stava studiando in Germania. Quando lui arriva a Perugia è incuriosito soprattutto da Luisa, moglie di uno dei soci del padre. Assaggiando il ‘Cazzotto’ ne rimane lusingato ma invece di cambiargli l’aspetto suggerisce di cambiargli il nome. Ecco il nome gusto: Bacio! E’ meglio regalare un bacio che un cazzotto. Inoltre abbellisce la confezione e incarta uno ad uno i cioccolatini. L’unica che accetta la sfida proposta dal giovane è proprio Luisa, facendo nascere così  la ‘Perugina’ così  come la conosciamo oggi giornoa.  Inoltre tra i due si crea feeling e nasce una passione nonostante lei sia di 14 anni più vecchia e spostata.

Altra innovazione vincente è stato rivolgersi al famoso pubblicitario Federico Sevesa che suggerisce l’idea dei bigliettini nell’incarto dei cioccolatini (ispritato dall’opera Il bacio di Francesco Hayez) con frasi d’amore:

  • il bacio è il linguaggio del cuore;
  • il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati;
  • dall’amicizia all’amore c’è la distanza di un bacio;

Fu un trionfo, d’immagine e commerciale.

Ma ora che l’azienda è ben avviata Luisa la lascia a Giovanni e a suo figlio Mauro per ritirarsi nella sua villa di Santa Lucia. Ma in quel ritiro ha una nuova idea imprenditoriale sempre spinta dal riciclo. I tanti peli persi dai coniglietti d’angora che girano per casa le inspirano il riutilizzo (sui colli dei cappotti delle donne più eleganti). E fonda un’azienda di couture che porta il suo nome e ch e presto diventa famosa in tutto il mondo. Luisa sperimenta molto per poter filare la lana d’angora e Perugia sia anima nell’allevamento dei conigli d’angora. Ma all’inizio non trova abbastanza mano d’opera perchè le donne non volevano lasciare i figli, non avevano tempo da dedicare al lavoro. Luisa, crede nelle donne di Perugia e nella sua idea e propone il primo asilo aziendale. Oggi il marchio ‘Luisa Spagnoli’ ha decine di negozi in Italia e all’estero.

Luisa è un personaggio che impressiona, la sua è una storia fatta di coraggio, talento, intuizione e capacità di ascolto del presente. E’ stata un precursore. Un personaggio difficile da imitire e degno di ogni stima.