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NOTE BIOGRAFICHE

Paramhansa Yogananda nacque nel 1893 a Gorakhpur, in India, come Mukunda Lal Ghosh, da una famiglia benestante del Bengala. Divenne discepolo a diciassette anni del grande swami Sri Yukteswar (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya), presso il cui ashram rimase dieci anni. Nel 1915, dopo la laurea presso l’Università di Calcutta, entrò a far parte dell’ordine monastico del suo maestro, ricevendo il nome di swami Yogananda.

Self Realization Fellowship
Nel 1920 giunse a Boston, in qualità di rappresentante per l’India al Congresso internazionale dei leader religiosi. Qui, nello stesso anno, fondò l’associazione religiosa Self Realization Fellowship (SRF), poi stabilita definitivamente a Los Angeles nel 1925, attraverso la quale per oltre trent’anni, con innumerevoli viaggi, conferenze e lezioni, espose al mondo occidentale gli insegnamenti dello Yoga e della meditazione. Nel 1935 compì un lungo viaggio tra Europa e Africa per fermarsi poi, oltre un anno, in India, dove il suo maestro Sri Yukteswar gli conferì il titolo monastico di Paramahansa (cigno supremo).

Insegnamenti
Entrò nel mahasamadhi il 7 marzo 1952, lasciando sia all’Oriente che all’Occidente un’immensa eredità di ordine spirituale e morale, testimoniata e diffusa nel mondo, così come in Italia, dai numerosi centri SRF esistenti. Gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono contenuti nel libro Autobiografia di uno yogi e in molti suoi scritti, tra lezioni, discorsi e commenti, conservati e divulgati dalla SRF e pubblicati, direttamente o per suo conto, in oltre 25 paesi.

LA SCIENZA DELLE RELIGIONI

Il libro riproduce la prima conferenza che Yogananda tenne negli Stati Uniti nel 1920. Una profonda esposizione del fine comune a tutte le religioni e dei 4 sentieri principali che conducono alla sua realizzazione.

Ricerca della religione universale
Yogananda cerca la religione universale, che cioè risponda a un bisogno naturale di ogni essere umano: allontanare il dolore, evitare le necessità e in poche parole ricercare la beatitudine. Sia uno che fa commerci per accumulare soldi che uno che si sente bene nel donare agli altri hanno lo stesso obiettivo profondo.

Scopo della religione
Religione significa legare a ciò che porta alla beatitudine e noi tendiamo a fare la nostra religione di ciò che prendiamo indispensabile e universale. Ad esempio con i soldi l’uomo ha confuso il fine con il mezzo: dovrebbero servire al nostro scopo di beatitudine invece l’hanno sostituita. Lo scopo é un’esistenza cosciente e beata. Lo stato più alto della beatitudine coincide con il nirvana buddista: il superamento della individualità limitata e il raggiungimento della pace trascendente della universalità: tutto é uno, uno é tutto. La causa principale del dolore é la identificazione con il proprio corpo e la propria mente che ci rendono insensibili alla consapevolezza della beatitudine.

Conclusioni
La religione consiste nella eliminazione del dolore e nel raggiungimento della beatitudine. Ciò che conta é lo stato di coscienza.