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MEDICINA

Qual è la pillola che ci manterrà in salute, sereni, contenti? Non quella del mio o tuo bisnonno, ma le medicine botaniche, vegetali, universali di bisnonna Natura, con le quali essa si è mantenuta sempre giovane, sopravvivendo, nei suoi giorni, a molti vecchi Parr (Matuselemme), nutrendo la propria salute con le loro obesità che marcivano.

Per panacea, invece d’una di quelle rapide fiale di miscugli attinti all’Acheronte e al Mar Morto, che escono da quei lunghi, bassi vagoni che assomigliano a nere imbarcazioni e che talvolta vediamo trasportare bottiglie fatemi dare un sorso di pura aria mattutina. Aria mattutina!

Se gli uomini non bevono di quest’aria alla sorgente del giorno beh, allora dobbiamo persino imbottigliarne un po’ e venderla nelle botteghe, a beneficio di quelli che hanno perso il loro abbonamento al mattino di questo mondo. Ma ricordate, non durerà fino a mezzogiorno, anche se posta nella cantina più fresca, ma farà saltar via i tappi assai prima e seguirà verso ovest i passi di Aurora.

Non sono un adoratore di Igea – che era figlia di quel vecchio dottore di erbe, Esculapio, ed è raffigurata nei monumenti con in mano un serpente e nell’altra la coppa alla quale il serpente ogni tanto beve; ma piuttosto di Ebe, coppiera di Giove, figlia di Giunone e della lattuga selvatica, che aveva il potere di ridare a dei e dee il vigore della gioventù. Probabilmente, essa fu la sola fanciulla completamente sana, piena di salute, e robusta, che mai abbia camminato sulla terra; e dovunque venisse era primavera.