La storia di questa straordinaria donna francese, vissuta ai tempi di Napoleone I, è ai più sconosciuta nonostante sia strabiliante e di caratura internazionale.
Nata nell’attuale regione della Champagne-Ardenne da una famiglia di mercanti molto ricca e industriosa, all’età di 22 anni sposa Francois Cliquot che aveva ereditato dal padre un’azienda vinicola di media caratura.
Purtroppo dopo pochi anni, durante uno dei suoi viaggi al seguito degli esercici napoleonici al fine di promuovere il proprio viono, il marito muore di malattia. A questo punto la tradizione vorrebbe che mancando un erede maschio l’azienda della famiglia Cliquot chiudesse, mentre i fatti andranno molto diversamente. Barbe Nicola dimostra di essere una donna intelligente, non curante delle tradizioni sociali e molto intraprendente a tal punto di chiedere e ottenere dal suocero la possibilità di continuare le attività di produzione e vendita di vini. Il suocero avrebbe acconsentito ma senza intervenire in soccorso a livello economico della nuora vedova che eredita così una maison che procude 100.000 bottiglie all’anno. Completa il colpo d’ala la determinazione mostrata dalla vedova Cliquot a investire la propria dote e rilevare definitivamente il marito.
Da qui in poi sarà una grande escalation che la porterà a commerciare i propri vini con una propria etichetta (aggiunge veuve allo storico marchio Cliquot) in tutta europa, nonostante il periodo infarcito di guerre, sfruttando soprattutto il grande interesse per lo champagne da parte della grande Russia, acerrima nemica dell’attuale imperatore Napoleone I.
Sempre sul pezzo e dalla grande visione commerciale, la ‘Grande Dame’ dello champagne, come la si conosce oggi, si dimostra estremamente lungimirante e dopo anni di studi e prove riesce a mettere a punto una tecnica per chiarificare il vino da lei prodotto che non sarà più torbido ma trasparente come quello che conosciamo ai giorni d’oggi. Tale tecnica è nota come ‘remuage’ e fa parte del processo di produzione dello champagne/spumante classico e consiste nel posizionare a testa in giù (passando prima da delle fasi in obliquo) su un ‘pupitre’ le bottiglie dopo una prima fase di riposo orizzontale che prodotto la fermentazione. Questo permette ai depositi di finire nella parte superiore della bottiglia che viene ghiacciata e tolta dal resto. Oggi giorno si procede poi rabboccare il contenuto della bottiglia con uno sciroppo di vino più o meno dolce così da ottenere diverse gradazioni dal DRY fino all’ EXTRA BRUT.
La vita di questa donna, così come quella di molte altre è ai più sconosciuta ma se ci si imbatte non si può che rimanere colpiti per la grande forza di carattere e la lungimiranza dimostrata nella sua vita, ancorpiù che i tempi nei quali Barbe Nicola ha vissuto erano molto lontanti da quelli attuali e le donne che emergevano in ruoli che fossero diversi dal focolare di casa erano davvero poche. E’ indiscutibile che ogni amante del vino con le bolle non debba fare altro che ringraziare, ringraziare senza sosta questa grande signora.